Ecco uscito dai cassetti della memoria e dai vecchi fogli del diario, questo scritto della zia Alida (quindicenne o giù di lì, che si firmava Le Ali sul giornale della scuola): mi risuona intenso ogni volta che passo da Ticino, e lievemente profetico.
Dietro il vostro danzare
leggero a fior d'acqua
si perde il mio stanco pensiero,
bianche barche dal lento ondeggiare;
e vi guardo sperduta dal lido
sognando quel dolce cullare.
Com'è lungi da voi
questo vano lottare,
com'è ardito quel volo d'azzurro
che vi culla leggere e ondulanti
sui bianchi marosi sonanti.
Ed è bello il sereno abbandono
con cui vi affidate
all'onda per cui siete nate.
Il più pallido raggio di sole
vi basta per farvi brillare.
E' dolce il cammino nel sole,
ma troppo lesto scompare
e l'ombra di un buio destino
oscura il mio incerto cammino.
Alida Casali, 1957 (?)
(Le Ali)